Avete mai notato che i giapponesi non prendono il sole?

Anche nei luoghi di vacanza, in Italia durante l’estate, si osservano gruppi di giapponesi che passeggiano vestiti con maniche lunghe e pantaloni lunghi (magari di colore bianco e in tessuto leggero), o addirittura con l’ombrellino (accessorio più modaiolo per le donne).

Vi siete mai chiesti il perchè?

Ciò avviene anche in spiaggia e pure in Giappone. Incontrare un nipponico abbronzato è un evento molto raro.

La protezione dai raggi UV per il popolo giapponese è un aspetto fondamentale al punto che nonostante una grande numerosità di spiagge e mare, queste vengono snobbate per le vacanze e apprezzate unicamente dai turisti.

Spiaggia e mare, per un giapponese, ha un significato diverso rispetto alla visione occidentale.

Questione di pelle

Se osservate con attenzione i giapponesi noterete un particolare fondamentale che caratterizza più o meno tutti: una pelle tendenzialmente molto delicata, nelle donne addirittura eterea in alcune occasioni, al punto che viene difficile attribuire un’età.

I giapponesi sono spesso di aspetto giovanile, anche se la carta d’identità supera i cinquant’anni abbondantemente.

La loro predilezione per il pesce, alimento molto ricco di grassi buoni Omega 3, agisce positivamente sulla conservazione dello strato epidermico, ma non è il solo motivo di una pelle incredibilmente in salute.

Specialmente le donne applicano molte maschere e si prendono cura di loro stesse dedicando molto tempo e quindi la protezione dal sole diviene fondamentale per conservare l’aspetto fisico e la pelle.

Il sole, infatti, tende a “cuocere” la pelle, a rovinarla, a volte irreparabilmente, non solo facendole perdere elasticità, ma anche facendo comparire nel tempo della macchie antiestetiche.

Soprattutto nelle persone anziane europee che sono super abbronzate si vedono lampanti i segni del tempo, che vengono accentuati dall’effetto dei raggi solari.

La comparsa di rughe, di pieghe e di alterazioni cutanee è dovuta in gran parte proprio all’azione dannosa del sole.

Ecco perché i giapponesi non mostrano certo un gran rapporto con l’abbronzatura e non amano imitare le lucertole che stazionano per lungo tempo distese al sole.

Un salto indietro nel tempo

La donna giapponese ha un canone di bellezza che è quasi un postulato: una pelle molto chiara (anche bianca), liscia e priva di rughe.

Andando indietro nel tempo, chi lavorava nei campi ed era agricoltore oppure operaio di manovalanza, aveva una pelle scura, abbronzata e caratterizzata dalla presenza di macchie.

Questo era tipico delle famiglie di modesta natura, delle classi sociali inferiori, mentre chi era benestante, lavorando negli uffici o comunque al chiuso, mostrava una pelle decisamente migliore.

Specialmente le donne venivano definite “dal viso di porcellana”, per significare quanto erano perfette.

La credenza era quindi che chi era povero aveva un viso rovinato e dalla pelle scura, mentre chi era ricco poteva vantarsi di possedere una pelle perfetta e chiara.

I giapponesi sono conosciuti per andare spesso controcorrente.

Oggi nel mondo avere una carnagione abbronzata spesso è sinonimo di bellezza e di “status”, mentre in Giappone permane la credenza opposta, preferendo chi ha la pelle più bianca.

Questo è testimoniato dal fatto che in terra nipponica la vendita di prodotti schiarenti per la pelle è molto diffusa e non esistono, di fatto, creme autoabbronzanti o stimolanti dell’abbronzatura.

Se pensate alle geishe giapponesi considerate vere icone della bellezza orientale, sono tutte raffigurate con il viso bianco e addirittura fin dall’antichità usavano apposite tinte per accentuare la luminosità del volto.

Dal punto di vista geografico, i giapponesi che risiedono nella parte nord del Paese hanno tendenzialmente la pelle più chiara perché il loro corpo produce naturalmente una quantità di melanina inferiore alle persone che popolano l’emisfero sud, a causa del sole che con i suoi raggi colpisce il territorio in maniera meno forte e quindi meno dannosa.

Per questo la pelle di chi vive nella zona alta del Giappone ha la pelle ancor più delicata e quindi è maggiormente soggetta a riguardarsela.

Quindi il motivo principale per il quale i giapponesi non prendono il sole deriva proprio dalla grande cura che hanno verso la propria epidermide e per questo si proteggono.

I giapponesi vanno al mare?

Se i giapponesi non prendono il sole allora non vanno nemmeno al mare.

Si potrebbe pensare questo, anche se sarebbe un discorso piuttosto semplicistico.

In realtà, nonostante il Giappone abbia spiagge meravigliose, la frequentazione della gente locale è minima.

Loro non intendono il mare come lo intendiamo noi occidentali e non viene visto quindi come luogo di vacanza.

Se andate in una qualsiasi spiaggia giapponese nel mese di settembre, difficilmente incontrerete persone del luogo, ma in compenso avrete l’imbarazzo della scelta di turisti provenienti da ogni nazione.

Il mare è un luogo meta per i giapponesi, i quali si presentano in spiaggia con camicia, pantaloni e ombrellino per proteggersi dai raggi UV, ma con scopi diversi dalla vacanza.

Ci vanno magari un giorno per passare un momento di relax, oppure semplicemente per ammirare un tramonto, ma non per prendere il sole, fare il bagno o giocare sulla sabbia.

Se passeggiando per le strade delle città incontrate ragazze nipponiche dalla pelle scura, molto probabilmente vi state imbattendo in un fenomeno dettato dalla moda è chiamato Ganguro, ossia una pratica più che altro folkloristica che prevede una serie di trattamenti (lampade abbronzanti) che scuriscono moltissimo la pelle.

Il motivo è presto detto: chi si sottopone a questa pratica sono ragazze che amano il contrasto con i loro capelli biondissimi (tinti) oppure con i colori degli abiti (bianchi, gialli o rossi), in modo da creare un effetto cromatico curioso.

Anche in questo caso, però, niente sole, ma ciò che si vede è stato creato artificialmente.

Detto ciò, queste persone rappresentano comunque una netta minoranza.

La scelta dell’ombrellino

Il pubblico femminile tende a girare per le città con l’ombrellino, specialmente nei mesi più caldi.

Dovete sapere che questi ombrelli non sono tutti uguali, ma sono in vendita tipi diversi che mutano il grado di protezione dai raggi UV.

Alcuni modelli hanno un fattore di protezione del 90%, altri invece raggiungono il 99%.

Anche l’interno è importante e chi soffre il sole sulla pelle sceglie un ombrello che presenta uno strato aggiuntivo che ha proprietà rifrangenti e riflettenti, in modo da evitare ulteriormente il passaggio.

L’ombrellino è divenuto, col tempo, anche un fattore di moda e infatti se ne trovano colorati o decorati, sempre molto femminili.

Durante l’estate serve anche per riparare la donna dall’eccessivo calore tipico della stagione.

La protezione della pelle dai raggi solari

Abbiamo quindi definito il perchè i giapponesi non prendono il sole, scoprendo che è per un fattore protettivo dai raggi UV che col tempo danneggiano l’estetica delle parti scoperte come braccia e volto.

Ultimamente viene posta all’attenzione mediatica con grande spinta, l’attenzione alla pelle.

Il sole è uno dei principali fattori del melanoma, ovvero del tumore alla pelle.

Il fatto che in Giappone vi siano grandi misure preventive dipende anche dalla diffusione degli ombrellini anti UV che sono in grado di riparare dal sole e quindi costituiscono una protezione maggiore, finalizzata anche alla prevenzione del melanoma.

Oltre all’ombrellino, la popolazione femminile può beneficiare anche di guanti molto lunghi che coprono fino al gomito, mentre gli uomini di cappelli particolari con visiere molto pronunciate.

Anche le mascherine possono aiutare a riparare dai raggi solari.

Le aziende di moda hanno dato sfogo a tutta la loro creatività per disegnare e produrre dei copricapi che sono in realtà delle maschere stile passamontagna che lasciano scoperti solamente gli occhi.

Ci sono persone che girano con protezioni simili a quelli di operai all’interno di un reparto di saldatura.

Il tutto per proteggersi dal sole e preservare la salute delle loro pelle e il suo colore chiaro.

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