Il Monte Fuji, la montagna più alta del Giappone (di natura vulcanica), è forse la montagna sacra per eccellenza riconosciuta in tutto il mondo.

Turisti provenienti da tutti i Paesi del globo giungono ogni anno in Giappone, in diverse stagioni, per fare la loro vacanza perfetta, inserendo tra le mete preferite proprio il Monte Fuji.

  • Perché questo luogo è così speciale e magico?
  • Quali segreti nasconde dietro i suoi panorami mozzafiato e la sua storia?
  • Perché il Monte Fuji è sacro?

Il Monte Fuji è un vero e proprio forziere delle meraviglie, non solo per le sue particolarità territoriali, ma soprattutto per le leggende e i racconti che circolano intorno a lui ormai da secoli.

Il grande Paese del Sol Levante è sempre stato un luogo in cui religione, storia e tradizioni percorrono insieme la stessa via, rendendolo iconico agli occhi del mondo.

Il Monte Fuji, si può definire, quindi, l’emblema del Paese nipponico, un luogo naturale e culturale tutto da scoprire e soprattutto da amare in ogni sua forma.


Perché Il Monte Fuji È Considerato Sacro In Giappone?

Il Monte Fuji è considerato sacro in Giappone grazie a diverse storie e leggende che nel tempo si sono tramandate.

Fondamentalmente, a causa della sua origine vulcanica, il monte viene considerato come un dio in terra capace di intimorire.

Inoltre la sua vetta sempre innevata è vista come luogo inaccessibile agli uomini e riservato solo agli dei che ne fecero la loro casa.

La cima, inoltre, è vista come punto di congiunzione tra terra e cielo e punto di unione dei rispettivi dei.


Perché Secondo La Leggenda La Vetta Del Monte Fuji È Ricoperta Di Neve?

Ufficio postale sul monte Fuji
Ufficio postale sul monte Fuji

Sin dal 700 d.C esiste un vero e proprio “culto” del monte, creato dai letterati religiosi giapponesi durante l’era Heian ( fino al 1180 d. C circa), un’epoca determinante per la creazione di molteplici leggende legate al mondo delle divinità nipponiche.

Una di queste entità divine che ha reso celebre il Monte Fuji è il dio Miogi – no – Mikoto, il quale durante una notte chiese ristoro presso lo stesso monte.

Presto venne cacciato dai cittadini della zona, è successivamente il tenebroso dio invocò una maledizione per vendicarsi della mancata cortesia degli uomini: la sacra vetta sarebbe stata ricoperta di neve per lungo tempo, rimanendo così non accessibile a nessuno e totalmente isolata.

Ancora oggi, il Monte Fuji viene spesso immortalato nel suo massimo splendore, proprio quando la cima del vulcano è quasi sommerso dalla neve.


Il Monte Fuji è un vulcano?

Cratere del monte Fuji
Cratere del monte Fuji

La vetta del Fuji è riconosciuta a tutti gli effetti come un vulcano, e fino alla metà del 1700 si sono verificate delle importanti eruzioni, che hanno sicuramente intimidito gli abitanti giapponesi del luogo.

Questa caratteristica si è dimostrata determinante per definire il Monte Fuji, agli occhi della popolazione locale, un vero e proprio “dio” in terra, capace di mettere terrore e portare distruzione.


Quale Dea Abitava Il Monte Fuji?

Fortunatamente, oggi il sacro monte viene riconosciuto maggiormente per i suoi colori e la sua versatilità territoriale, ottime attrattive per i fotografi più accaniti di paesaggi.

Esiste però un’altra entità divina che ha caratterizzato la mitologia e letteratura giapponese, riguardo il Monte Fuji: la dea Konohanasakuya hime, figlia del dio del Monte e successiva congiunta del dio del Cielo, venne rappresentata come la “cima” del vulcano Fuji, un vero e proprio punto di riferimento per la tradizione shintoista.

Inoltre, la dea venne identificata come custode dei viaggiatori in mare, delle donne in gravidanza ed infine di alcune attività terrene e marine, come la pesca, la tessitura e l’agricoltura.


Quali Religioni Fanno Pellegrinaggi Ancora Oggi Sul Monte Fuji?

Durante il 1140 circa, le tradizioni shintoiste si unirono insieme alla cultura buddista, grazie ad una figura ascetica di nome Shugendo Matsudai Shonin, il quale fondò uno dei templi più importanti e tuttora maggiormente riconosciuti in Giappone: il Dainichi Nyorai.

Dal 1300 circa iniziò il culto del “pellegrinaggio“, perciò molti santoni e religiosi, in determinati periodi dell’anno, si ritrovano per attuare il loro cammino di fede proprio sul Monte Fuji.

Oggi, soprattutto i fedeli shintoisti praticano ancora questa usanza, poiché intorno dal 1800 si separarono totalmente dal culto buddista.


Ci Sono Templi Di Culto Sul Monte Fuji?

Torii nella Scalata al Monte Fuji
Torii nella Scalata al Monte Fuji

Ci sono moltissimi templi che oggi sono molto importanti da visitare, durante un itinerario al Monte Fuji: alcuni di questi sono i templi di Asama, un complesso molto vasto che racchiude tutta la cultura nipponica di diversi secoli.

Davvero caratteristici, infine, sono i cosiddetti Torii, una serie di portali giapponesi shintoisti, posti sul monte e in alcune zone locali vicino ai santuari, vere e proprie che portano verso un percorso di purificazione.


Perché Il Fuji È Detto Vulcano Immortale?

Il motivo nasce da una leggenda senza tempo che racconta la storia d’amore del Monte Fuji, che aiuta anche a far capire il valore culturale romantico e religioso del monte.

Una antica leggenda narra di due anziani sposi che abitavano in un piccolo paese tra le montagne.

Entrambi erano molto poveri, sebbene lavorassero molte ore al giorno raccogliendo bambù nei campi vicini.

Un mattino, l’anziano signore tagliando una canna di bambù si accorse che dalla stessa pianta usciva un bagliore dorato, ma con all’interno una aspettata sorpresa: una piccolissima bambina era rannicchiata dentro il bambù.

Era davvero minuscola, che l’uomo decise di portarla a casa con sé.

Insieme alla moglie si presero cura di lei, la nutrirono, la vestirono e le diedero un nome.

La piccola si sarebbe chiamata “Principessa Splendente”, poiché nacque dalla cascata dorata di una canna di bambù.

Villaggio vicino al monte Fuji
Villaggio vicino al monte Fuji

La fanciulla cresceva sempre più in salute, ma soprattutto la sua bellezza esteriore e il suo buon cuore erano di un valore inestimabile.

Presto la sua reputazione in tutto il Paese divenne molto celebre e molti uomini fecero di tutto per chiedere la sua mano.

Così, cinque esponenti delle famiglie più ricche del Paese si presentarono come pretendenti della fanciulla, esortata dal padre a scegliere uno sposo con cui passare il resto della sua vita.

La bella ragazza, in modo molto astuto, assegnò ad ognuno di loro una difficile prova da superare.

Chi avrebbe superato i test, sarebbe stato il suo sposo.

Purtroppo, nessuno riuscì a portare a termine le prove stesse, così la ragazza non scelse nessuno dei pretendenti.

Presto, anche l’Imperatore conobbe la storia della ragazza e rimasto estasiato dai racconti, decise di portarla al suo palazzo e di chiederla in sposa.

Una volta arrivata a palazzo, la Principessa Splendente rifiutò gentilmente anche la proposta del grande imperatore.

Ritornando a casa, la giovane decise di consegnare agli anziani genitori i propri abiti dorati e una pozione magica (secondo la leggenda l’Elisir dell’Immortalità), donata durante la visita allo stesso Imperatore, per ritornare finalmente nel luogo in cui realmente era nata: la Luna.

Invano, sia i genitori, sia le guardie reali riuscirono a fermarla; la fanciulla era ormai ritornata nella sua dimensione lunare.

L’Imperatore, così, molto addolorato, decise di bruciare sulla vetta del monte più alto del Giappone sia la pozione, sia una lettera di addio della ragazza.

Da quel momento, i fumi dei fuochi raggiunsero la Luna, caratterizzando così nei secoli la peculiarità del Monte Fuji, definito il “vulcano immortale”.

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