Se volete capire come funzionano gli indirizzi in Giappone, dovete essere giapponesi oppure abitare sul luogo.
In caso contrario l’impresa è complicata.
Se leggete questo articolo avete però qualche possibilità in più di capire un sistema difficile, cervellotico e complicato per noi occidentali.
Se vi state chiedendo perchè valga la pena dedicare un testo intero al funzionamento indirizzi Giappone è perchè sapete che nel Paese del Sol Levante recarsi presso un luogo predefinito non è affatto semplice.
Anzi, è proprio complesso.
In generale possiamo dire che il sistema indirizzo giapponese funziona molto diversamente dal nostro, andando dalla circoscrizione più grande verso quella più localizzata.
Fosse così, potrebbe essere anche comprensibile, ma a volte la scrittura può anche prevedere il contrario, soprattutto per alcune città, dove dalla zona si va al quartiere, per arrivare fino alla città.
Quello che è certo è che in Giappone le strade non hanno nomi, tranne alcune di grande importanza all’interno delle più grandi città.
Come Sono Strutturati gli Indirizzi in Giappone?
La nazione nipponica si basa su una divisione in 47 prefetture, le quali a loro volta sono suddivise in distretti, poi in città, cittadine e villaggi.
Semplificando il concetto, giusto per facilitare la spiegazione, è come se la località Vigano di Gaggiano (in Provincia di Milano), venisse identificata come Lombardia – Milano – Gaggiano – Vigano.
Il concetto che vige in terra nipponica per l’interpretazione degli indirizzi è assimilabile a quello di una matrioska: leggendo da destra a sinistra, dall’area più estesa a quella più localizzata.
Un esempio pratico
Un pratico esempio probabilmente risulta più chiaro di qualsivoglia altra spiegazione.
Immaginate di avere una dicitura come la seguente: 2-5-6 Asakusa, Taito-Ku, Tokyo.
Per comprendere l’indirizzo dovete iniziare a leggerlo da destra verso sinistra.
In questo caso scoprite che quell’indicazione è relativa alla città di Tokyo.
Procedendo verso sinistra nella interpretazione dell’indirizzo, scoprite che Taito-Ku fa riferimento al nome di un distretto della capitale, mentre Asakusa è il nome di uno dei quartieri (non immaginatevi quartieri con quelli nei nostri paesi, ma ben più grandi).
Fino a questo punto comprendete che per trovare il luogo indicato dovrete recarvi a Tokyo, nel distretto Taito-Ku, nel quartiere Asakusa.
Quindi il locale che state cercando si trova proprio ad Asakusa.
Fin qui però si sa dove recarsi, ma le informazioni non sono sufficienti per trovare l’indirizzo preciso.
E’ come se qualcuni vi dicesse di andare a Milano nel quartiere QT8 oppure a Roma nel quartiere della Garbatella, ma una volta che siete lì dove vi recherete?
I numeri 2,5,6 vengono in aiuto e ora vediamo in che modo.
Questi, contrariamente alle indicazioni precedenti, vanno letti da sinistra verso destra, come fosse nel modo occidentale.
Il primo numero è il 2, che indica la zona del quartiere Asakusa dove si trova l’indirizzo da cercare. In gergo, questa zona viene chiamata Chome.
Infatti ciascun quartiere viene a sua volta suddiviso in Chome (area che solitamente non è una zona piccola, ma si dimostra abbastanza estesa).
Ma ancora adesso non è sufficiente capire il Chome per avere ben chiaro dove dovete recarvi.
Ogni Chome è a sua volta suddiviso in tante altre zone più piccole e basta osservare con attenzione una mappa per individuare esattamente il territorio di vostra competenza.
Nel nostro esempio, una volta giunti al Chome numero 2 dovete trovare la zona 5 che appartiene a quel Chome (attenzione a non sconfinare).
In mancanza della mappa dovrete mettervi con pazienza a cercare il numero corrispondente della zona interna di suddivisione.
Il terzo numero indica l’edificio (e questa è l’unica cosa in comune con i nostri indirizzi). Le case riportano comunque tutti e tre i numeri: Chome, zona del Chome e numero di edificio.
Finita qui? Assolutamente no.
Come Leggere un Indirizzo Giapponese?
L’indirizzo di esempio potrebbe portare con sè un paio di varianti.
La prima può prevedere una lettera T con un trattino sopra e posta davanti al primo numero, la quale è identificativa del codice di avviamento postale (noi abbiamo i cinque numeri, loro hanno questa lettere e quindi una serie di numeri), la seconda può invece prevedere un numero attaccato ad una lettera come semplice indicazione del piano (2F 2-5-6 Asakusa, Taito-Ku, Tokyo).
Vediamo quindi ora definitivamente come si può leggere interamente l’indirizzo.
2F 2-5-6 Asakusa, Taito-Ku, Tokyo: il locale presso cui dovete recarvi si trova al secondo piano (piano 2F) dell’edificio numero 2 della zona 5, del Chome numero 6 del quartiere Akanusa nel distretto Taito-Ku della città di Tokyo.
Credete di averlo raggiunto? Forse.
Ma c’è un’altra cosa da sapere ed è fondamentale esserne a conoscenza, onde evitare di entrare in casa di un samurai anziché nell’appartamento di un vostro conoscente.
In Giappone non esiste il piano terra.
Quello che viene indicato con piano 2 (come nel caso del nostro esempio) è in realtà il primo piano.
Questo perché in Giappone il piano terra viene considerato piano 1 e non piano 0 (zero).
Quindi se salite le scale per raggiungere il locale, dovrete farlo per una sola rampa.
Quello che per noi è il primo piano per loro èì il secondo, quando noi pensiamo di essere arrivati al dodicesimo piano, in realtà in Giappone saremo al tredicesimo.
Tutto quanto scritto vale anche nel caso in cui l’indirizzo fosse scritto alla occidentale, ovvero da sinistra verso destra.
In questo caso trovereste prima l’area più grande (Tokyo) per poi convergere verso la zona più localizzata e quindi i numeri.
Alcuni suggerimenti
Se vi trovate in Giappone e avete comprensibile difficoltà a trovare gli indirizzi di luoghi dove vorreste recarvi (ad esempio per trovare l’albergo che avete prenotato) ci sono due consigli fondamentali che possono facilitarvi il compito.
Procuratevi una Mappa del Quartiere :
Procuratevi una mappa cartacea possibilmente di tipo commerciale.
Le mappe commerciali riportano le indicazioni di locali come alberghi, ristoranti, centri commerciali, cinema, negozi.
Non tutti ovviamente, ma i principali sono solitariamente segnati e potete tenere questi come riferimento una volta che siete in prossimità della vostra destinazione.
Le mappe si trovano anche nelle strade giapponesi, nelle stazioni, alle fermate dei bus, ma cercate di fare affidamento su una vostra che dovrete procurarvi.
Chiedere indicazioni: può sembrare banale e antiquato, ma il classico metodo della richiesta informazioni funziona.
Ma attenzione a chi chiedete e come chiedete.
Come chiedere indicazioni in Giappone sugli indirizzi
E’ importante chiedere indicazioni nel modo giusto per fare in modo che le informazioni vi vengano rilasciate in maniera utile.
Partite dal presupposto che se avete un indirizzo di Tokyo, Osaka, Sapporo o di qualunque altra città, la zona geografica è ampia.
Per questo non potete pretendere che un abitante del luogo conosca a memoria l’intera città.
E’ come se andaste a Milano e chiedete informazioni relativamente ad un indirizzo di Monza: non avrebbe molto senso.
Quindi le informazioni vanno richieste seguendo l’interpretazione letterale dell’indirizzo.
Chiedere immediatamente la localizzazione dell’edificio numero 2 della zona 8 del Chome 17 del quartiere Ueno della città di Tokyo, sarebbe controproducente.
Innanzitutto non è detto che il vostro interlocutore lo sappia, in secondo luogo le informazioni che vi darebbe (anche qualora ne fosse a conoscenza) ve le dimentichereste dopo un minuto.
Quindi chiedete prima unicamente informazioni sul distretto e solo una volta giunti lì chiedete indicazioni sul quartiere.
Arrivati nel quartiere fatevi indicare dove si trova il Chome che cercate e quando avete raggiunto quello giusto potete chiedere indicazioni per la zona. Infine chiedete per l’edificio.
E’ come se partiste da Bergamo in direzione Milano, una volta arrivati nel capoluogo chiedete informazioni sul centro città, poi, una volta arrivati in centro, vi informate su dove si trovi San Babila e infine vi farete indicare la via precisa.
Le informazioni vanno richieste anche alle persone giuste: non affidatevi al primo che passa dato che egli potrebbe non essere del luogo, oppure potrebbe essere un turista o incapace di spiegarvi in modo preciso il percorso.
Per le strade del Giappone vi sono dei piccoli uffici informativi che si chiamano “Koban” e sono dei veri e propri uffici di polizia che sono predisposti a fornire le informazioni sugli indirizzi.