Partendo dal presupposto che i giapponesi sono un popolo un po’ particolare e molto differente per cultura, usanze e abitudini rispetto all’Occidente, noterete come possa essere stravagante la notte di Natale nel Paese del Sol Levante, a partire dal fatto che questo giorno, in Giappone, non viene considerato festivo.

Se poi vi sveliamo cosa mangiano in Giappone la notte di Natale, la questione appare ancor più strana.

Il Natale in Giappone è sentito ma non certo come nel resto del mondo.

Lucine e musiche natalizie ci sono anche in città come Tokyo, Osaka, Kyoto e nei villaggi più piccoli, ma il senso è differente.

Anche perché la percentuale di cristiani cattolici in Giappone è veramente bassa.

Il giorno della vigilia di Natale

Il Natale non viene considerato festivo e questo implica che i portoni di uffici e scuole siano aperti regolarmente.

Il giorno 24 viene visto dai giapponesi in modo molto simile al giorno di San Valentino in Occidente, ovvero come un momento di festa per gli innamorati.

Il periodo natalizio è invece interpretato come un modo per essere felici, ma senza necessariamente correlare la situazione all’aspetto religioso.

Il Natale nipponico è comunque molto sentito, vissuto però come l’occasione per ritrovare la felicità e la spensieratezza.

L’usanza di scambiarsi i regali è presente anche in Giappone, ma unicamente tra le coppie di fidanzati o comunque tra innamorati.

Suono la campana Capodanno 2015 a Tokyo
Suono la campana Capodanno 2015/2016 a Tokyo

Il pollo fritto e la torta

La cena della vigilia coincide con la sera del giorno del 24, ossia della festa degli innamorati ed è usanza recarsi al ristorante per mangiare il pollo fritto.

Più che in un vero e proprio ristorante, il fast food rappresenta il luogo tradizionalmente più gettonato per consumare la cena della notte di Natale.

La tradizione pare sia abbastanza recente e sicuramente la famosissima catena americana KFC ha contribuito a renderla più diffusa.

Per dare un tocco americano al fine di attirare l’attenzione e la curiosità dei giapponesi, sono state fatte campagne di marketing mirate.

Così facendo il menù tipico della notte di Natale prevede pollo fritto, insalata e una fetta di torta.

La tradizione è comunque ben radicata al punto che molti ristoranti offrono anche la possibilità di acquistare il menù inserito all’interno di una apposita confezione di Natale.

La torta che è specifica per il Natale si chiama Kurisumasu keeki e in inglese assume il nome di Christmas Cake. (Qui la ricetta se volete provarla)

Pan di Spagna e panna montata sono gli ingredienti principali, mentre le fragole servono per la guarnitura.

Questa può essere anche costituita da alcune immagini raffiguranti Babbo Natale realizzate con lo zucchero.

La catena KFC ha praticamente lanciato una moda che è diventata tradizione da circa un cinquantennio, grazie ad una campagna di marketing spiccatamente commerciale.

Sono ben oltre 3,5 milioni le famiglie giapponesi che per Natale acquistano da KFC il pollo fritto e spesso è necessario prenotarlo con settimane di anticipo.

Le vendite di polli in quel periodo crescono vertiginosamente perché mangiare durante la notte di Natale non significa solo gustare il pollo fritto, ma mangiarlo quasi avidamente e in compagnia.

L’idea del pollo fritto venne a inizio Anni Settanta dove l’allora direttore dell’unico un punto vendita KFC del Giappone decise di proporre un menù natalizio con un prezzo abbordabile, equivalente a circa 9 euro di oggi.

Preparò dei volantini, dei manifesti e degli slogan che vennero diffusi per la città suscitando la curiosità della gente e decretando il successo della sua iniziativa commerciale.

La catena KFC è americana e lui pensò di sostituire il classico tacchino con il pollo.

Da quel giorno lo slogan durato fino ad oggi in Giappone è che a Natale si mangia il pollo.

Viene servito in tavola all’interno di un cestino contenente più pezzi in modo che ciascun commensale possa servirsi a piacimento e a oltranza.

KFC giappone

I menù più ricchi

Oltre al menù composto da pollo fritto, insalata e torta, vi sono anche menù più ricchi e raffinati che diversi ristoranti propongono per l’occasione del Natale.

Antipasti:

Una tartare di salmone con frutti esotici come mango e avocado, abbinati a un condimento realizzato con olio aromatizzato alla menta e al lime.

Il pesce pescato con limone e lime, peperoni e semi di coriandolo, fa da pietanza principale al contorno di cipolla rossa e alle alghe marinate servite con fagioli di soia.

Sempre come antipasto è possibile servire anche un’insalata di rucola con del mango.

Primi piatti:

La scelta è varia e ovviamente contempla la possibilità di alcuni piatti realizzati con ingredienti tipici del Giappone.

I tagliolini di riso con fagiolini e noci rappresentano forse la principale scelta per chi non ama sperimentare.

Il Ramen è invece un grande classico, con brodo di maialino chasu, alghe e cipolla (o cipollotto).

Questi ultimi due ingredienti accompagnano pure altri diversi primi piatti in brodo.

Il riso venere con le uova, servito con del tonno secco, è un altro classico del menù di Natale in Giappone, così come anche l’abbinamento tra riso, verdure e pesce di mare.

Secondi piatti:

Oltre al tradizionale sashimi composto da salmone, branzino e tonno in prevalenza, è possibile gustare per Natale lo Yakitori, ovvero una coscia di pollo secondo uno speciale metodo di cottura definito Teriyaki, lo stesso utilizzato per la impanatura di salmone (Salmon Kushiyaki).

Come alternativa ci sono i gamberi marinati che compongono un piatto chiamato Ebi Yaki e servito con il metodo del Teppanyaki, ovvero un sistema di cottura su piastra rovente.

Ichiran Ramen resturant at Dotonbori Osaka Japan

Dolci:

Abbiamo già detto della torta tipica del Natale, ma non è la sola proposta per il dessert.

Il tiramisù al the con gusto di cioccolato bianco è un classico, così come alcune cheescake ai frutti rossi.

A grandi linee possiamo confermare che, pollo fritto e torta Kurisumasu keeki a parte, non vi è un vero e proprio tipico menù tradizionale giapponese per le festività natalizia.

Discutere su cosa mangiano in Giappone la notte di Natale significa principalmente conoscere la cucina nipponica, poiché questa viene rispolverata per la festa nelle sue grandi tradizioni e tipicità, proponendo i grandi classici della loro cucina.

Cucinare il Ramen

Un piatto sicuramente tradizionale del Giappone che merita citazione a sé è certamente il Ramen, che viene riproposto a Natale in diversi menù.

Anche cucinarlo in casa diviene un vero e proprio rituale per la festa, dato che richiede una preparazione lunga e complessa.

Iniziamo col dire che a seconda delle zone del Giappone la ricetta mostra alcune varianti in modo che il Ramen mangiato a Tokyo è diverso rispetto a quello offerto a Osaka o a Sapporo o in altre zone della Nazione.

La ricetta base è però la stessa e gli ingredienti che non devono mancare sono il brodo, le uova, la carne, la soia, i noodles, il sakè e i condimenti.

Il risultato finale è una zuppa.

Per prima cosa è necessario preparare la carne e successivamente si deve iniziare la preparazione del naruto, ovvero una specie di pane (che pane non è, ma si presenta come tale), ottenuto frullando pesce e surimi, il cui composto viene poi compresso per presentarlo in tavola in accompagnamento al Ramen.

La carne richiede un tempo di preparazione più lungo; il segreto consiste nell’aromatizzazione e nella cottura in modo che rimanga morbida e tenera.

Il brodo viene ottenuto con degli ingredienti particolari, come sakè, olio, sesamo, sake, aglio e zenzero.

Uova e noodles richiedono cotture a parte.

Quindi si compone il piatto immergendo tutto nel brodo ottenuto e affiancando con le fette di naruto.

Le diverse aromatizzazioni comportano differenze di sapori che possono variare da una zona all’altra del Giappone.

Indipendentemente da questo, quello che conta è che tale piatto è un simbolo della condivisione, della festa, dello stare insieme con gioia, soprattutto in famiglia e tra gli amici, proprio come il periodo delle feste natalizie in Giappone prevede.

Il Ramen diventa così un classico da mangiare in Giappone la notte di Natale.

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