Le prefetture, o province, in Giappone sono 47 e costituiscono, a livello amministrativo, una prima suddivisione del Paese quanto a potere decisionale locale.
Ogni provincia è amministrata da governatore e un’assemblea, hanno poteri piuttosto vasti e decidono anche in materia di tributi e istruzione.
L’origine storica delle prefetture
L’introduzione delle prefetture si fa risalire al 1871 sotto l’imperatore Mutsuhito nel periodo Meiji, che significa periodo di regno illuminato.
Un regno durato 44 anni durante il quale l’imperatore si impegnò principalmente alla modifica della struttura sociale, economica e politica del Paese del Sol Levante, cercando di avvicinarsi al modello in vigore in Occidente.
Fu abolito il sistema feudale degli han che vide la scomparsa di centinaia di domini, appunto di stampo feudale, e antiche province e si instaurò un nuovo tipo di governo incentrato sulle prefetture, le cui capitali spesso diventavano le città nelle quali sorgeva il castello del feudo.
Un sistema attualmente ancora valido che però, rispetto al 1871, ha visto il rimodularsi di numeri e confini.
Bisognerà aspettare però il 1888 per vedere l’istituzione delle 47 prefetture vere e proprie che in modo ufficiale andarono di fatto a sostituire i più di 300 feudi che regnavano nel Giappone di quel tempo.
È poi del 1947 la cosiddetta legge di autonomia locale che in modo ancora più forte elargì ulteriore potere politico alle singole province e introdusse il sistema di elezione di governatori locali.
Che cos’è la legge di autonomia locale?
Il 17 aprile del 1947 viene promulgata la legge numero 67 nello stato di diritto giapponese, con essa si stabilisce che il potere politico e sociale venga affidato a delle singole istituzioni locali, le province o prefetture, per una sorta di decentramento amministrativo rispetto al sistema politico precedente.
Attraverso questa legge la prefettura diventa l’organo, a livello di ente pubblico locale, più in alto nella catena di comando.
Una prima distinzione è tra gli enti pubblici locali ordinari e quelli speciali, i primi godono di privilegi, le elezioni dirette, il potere legislativo e il referendum dei cittadini, che gli enti speciali, come il quartiere di Tokyo, non hanno, a meno che non siano state incluse nel loro statuto.
Gli enti pubblici locali, di cui le prefetture occupano la sommità, sono forme di auto-governo che devono relazionarsi con il Ministero degli Affari Interni.
Quest’ultimo si occupa di controllare l’operato degli enti, di vigilare sui rapporti e i dialoghi che intercorrono tra gli enti stessi e tra ente e stato.
Alcuni compiti che normalmente fanno capo alla prefettura, nelle grandi città, quelle che presentano sviluppo economico considerevole e una popolazione sopra i 500.000 abitanti, vengono demandati alla giunta comunale.
Ad oggi queste città, le cui prime nomine di status speciale furono accordate a partire dal 1956, sono 19.
Quali sono le prefetture del Giappone?
Il Giappone è composto da quattro grandi isole, ma anche molte altre isole minori di cui alcune addirittura artificiali.
L’isola più a nord si chiama Hokkaido, quella più grande Honshu, la più piccola, quella di fronte Hiroshima separata dall’isola Honshu dal mare Interno, Shikoku e infine l’isola più a sud, Kyushu.
Un’ulteriore divisione è in regioni che però non rappresentano un’unità amministrativa, ma solo un modo convenzionale per disegnare le mappe, tanto che non risulta neanche esserci accordo sul loro numero, visto che in alcuni testi se ne nominano otto e in altri nove.
Hokkaido è l’isola più settentrionale e rappresenta un’eccezione poiché, malgrado la sua grandezza, l’isola non è suddivisa in prefetture ma rappresenta una ragione con uno status a parte, sebbene esistano delle subprefetture chiamate shico.
È il territorio meno popolato con una densità decisamente inferiore alle altre.
Sapporo è il suo capoluogo e come detto l’intero Hokkaido costituisce una prefettura a sé.
L’isola di Honshu è la più grande ed è suddivisa in cinque regioni.
Più a nord c’è Tohoku che comprende sei prefetture (Aomori, Akita, Iwate, Miyagi, Yamagata e Fukushima), nella parte centro orientale di Honshu c’è la regione di Kanto, anch’essa con sei prefetture (Saitama, Chiba, Gunma, Kanagawa, Tochigi e Ibaraki) alle quali si aggiunge la zona metropolitana di Tokyo.
Al centro dell’isola c’è Chubu che comprende ben nove prefetture (Toyama, Niigata, Ishikawa, Yamanashi, Fukui, Nagano, Shizuoka, Gifu e Aichi), Kinki occupa la parte centro occidentale ed è rappresentata dalle 5 prefetture di Hyogo, Mie, Shiga, Nara e Wakayama più le due prefetture urbane di Kyoto e Osaka.
Infine la regione più a sud è Chigoku con cinque prefetture (Hiroshima, Shimane, Okayama, Yamaguchi e Tottori).
La più piccola isola del Giappone, naturalmente tra quelle maggiori, è Shikoku ed è suddivisa in 4 prefetture (Kagawa, Ehime, Kochi e Tokushima), mentre le sette prefetture di Kyushu sono Saga, Nagasaki, Fukuoka, Kumamoto, Oita, Miyazaki e Kagoshima).
L’ultima regione che non sempre viene menzionata perché alcune volte è inglobata con Kyushu, sebbene da quest’isola risulti essere molto lontana, è Okinawa, che è considerata come prefettura indipendente.
Quali sono le più belle prefetture da visitare?
Il Giappone è sempre più meta di tanti turisti stranieri, attratti dalla cultura e dai paesaggi del Sol Levante.
Tale fenomeno ha spinto ogni prefettura ad adeguarsi con segnaletiche multilingue e strutture informative sulle maggiori attrazioni e bellezze del posto.
La più bella prefettura di tutto il Giappone è stata decretata all’unanimità Hokkaido, per il fascino delle sue città e la bellezza dei suoi luoghi.
A fare da sfondo al suo paesaggio sono le spettacolari montagne, le immense pianure e le foreste lussureggianti che cambiano colori e odori durante le varie stagioni.
Ad attrarre i turisti verso la prefettura di Hokkaido sono anche i prodotti locali, soprattutto pesce di alta qualità, crostacei e salmone.
La sua neve è famosa in tutto il mondo tanto da essere celebrata ogni anno in un festival durante il quale si presentano sculture realizzate con ghiaccio e neve.
Il primato per quanto riguarda la bellezza storica è invece detenuto da Kyoto e da tutta la sua area circostante, che conosciuta come la vecchia capitale del Giappone possiede un fascino particolare e ancora del tutto vivo, fatto di case tradizionali, atmosfere autentiche e vecchie strade di ciottoli.
In ogni angolo ci si imbatte in santuari e templi e la regione è ricca di moltissimi siti di interesse storico e culturale.
La città più famosa del Giappone non può che essere Tokyo, con i suoi quartieri lussuosi, con la moda a contraddistinguerla, la sua abbondanza di grattacieli e vie dello shopping, i centri commerciali.
Un agglomerato urbano che non conosce rivali in tutto il mondo con i suoi quasi 40 milioni di abitanti che rappresentano il 30% dell’intera popolazione nipponica sparsa nelle altre 46 restanti prefetture.
Curiosità sulle prefetture
Senza ombra di dubbio la prefettura più grande è quella di Hokkaido che comprende l’intera regione e isola.
La più piccola invece è rappresentata da Kagawa.
Quella che detiene il maggior numero di abitanti è naturalmente Tokyo, alla quale fa da contraltare Tottori.
Curiosi sono i primati delle prefetture di Niigata, dove si produce più riso, Hokkaido, dove è più alta la concentrazione di mucche, e soprattutto Aichi i cui abitanti amano a tal punto i cani da possederne un numero superiore a quello di tutte le altre prefetture.
A Okinawa invece spetta un triste e poco invidiabile primato, ossia quello di essere la prefettura più povera.
Se siete interessati alla lista completa stop pensando di aggiungerla in tabella in questo articolo, nel frattempo potete vederla qui su wikipedia.